(Amburgo 1599-1673 Jena)
Medico, anatomista, botanico, chimico
Si immatricolò nella natio Germanica artistarum dello Studio di Padova il 26 settembre 1622 e conseguì il dottorato in filosofia e medicina nel 1625, sotto la presidenza di Giovanni Colle e alla presenza di Cesare Cremonini, “a quo fruit etiam insignitus”.
In seguito alla malattia e alla morte di Adriaan van der Spieghel, tra il marzo e l’aprile del 1625 eseguì due solenni dimostrazioni anatomiche nell’atrio del palazzo dei Contarini a Padova, situato in via S. Massimo. Ma anziché ottenere l’immediata successione allo Spieghel, il Rolfinck si trovò la strada sbarrata dalla temporanea ripresa dell’antico metodo di insegnare l’anatomia su iniziativa di Pompeo Caimo. Soltanto tra il 1628 e il 1629 furono avviate trattative per farlo venire a Padova, ma egli nel frattempo aveva ottenuto la cattedra di anatomia a Wittenberg, da dove poco tempo dopo passò definitivamente a Jena, e ne rifiutò l’offerta.
A Jena insegnò anatomia e botanica e dal 1641 anche chimica, la cui cattedra fu istituita per lui. Nello stesso anno pubblicò la seconda edizione del manuale di Zacharias Brendel, Chimia in artis formam redacta (1641), da lui ampliato e corretto. In campo anatomico la sua opera più importante è costituita dalle Dissertationes anatomicae methodo synthetica exaratae […] ad circulationem accommodatae (1656), in cui si schierò decisamente tra i sostenitori della dottrina circolatoria. A Jane fondò il teatro anatomico, l’orto botanico e il laboratorio chimico. Merita di essere ricordata l’opera botanica De vegetabilibus (1670).
Werner Rolfinck
Il restauro della tela di Werner Rolfinck è stato sostenuto da Lundbeck Pharmaceuticals Italy S.p.A.