(Zante, 6.2.1778 – Turnham Green/Chiswick, Londra, 10.9.1827)
Nato nell’isola veneziana di Zante, ricevette lì prima istruzione e si trasferì poi con la famiglia a Spalato per frequentare la scuola del seminario. Nel 1792 a Venezia, continuò gli studi appassionandosi all’eloquenza e al greco antico, interessi che mise al centro del Piano di studi redatto quattro anni più tardi. Il 1796 è anche l’anno in cui Foscolo, stimolato dai fermenti culturali, si traferì a Padova con l’intenzione di seguire i corsi universitari e di ottenere invano un posto presso il collegio Paleocapa.
In città frequentò Melchiorre Cesarotti, professore all’Università di Padova, noto in particolare per le sue traduzioni di Omero e dei “Canti di Ossian”, al quale l’ottobre precedente aveva spedito la sua prima tragedia, Tieste, per un parere. Per questo primo soggiorno padovano il letterato scelse di alloggiare in una villa sui colli Euganei, negli immediati dintorni di Abano, probabilmente a causa di una violenta epidemia di vaiolo che in quel periodo stava flagellando la città. Durante quell’anno Foscolo scrisse alcuni articoli sul Mercurio d’Italia che destarono i sospetti del governo veneto.
A Padova frequentò probabilmente le lezioni di Cesarotti all’università e si legò con i suoi allievi di acceso spirito rivoluzionario Luigi Scevola, Gaetano Fornasini e Giovanni Labus. Ma il rapporto con il padre spirituale andò progressivamente raffreddandosi, anche per una differenza sostanziale nell’approcciarsi agli avvenimenti politici che scuotevano i tempi: fervente repubblicano il Foscolo, disilluso il suo maestro.
Dopo l’esperienza padovana, Foscolo si trasferì a Milano e quindi a Bologna, dove stese la prima edizione del romanzo epistolare Ultime lettere di Jacopo Ortis, che echeggia suggestioni padovane: il protagonista del romanzo, infatti, porta il cognome di Girolamo Ortis, giovane studente friulano di medicina a Padova che si era suicidato nel 1796, proprio quando il poeta era in città.