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Le celebrazioni per il Settecentenario

Il 1922, sotto il rettorato di Luigi Lucatello, segna il 700° anno dalla fondazione dell’Università di Padova.

Le celebrazioni per prestigioso anniversario si tennero dal 14 al 17 maggio di quell’anno. A essere invitati furono i rappresentanti di università e istituti di tutto il mondo,  l’aristocrazia cittadina e i vertici militari.

La prima giornata di festeggiamenti per il Settimo Centenario si aprì con l’inaugurazione della Mostra degli strumenti scientifici, seguita dalla prima adunanza dei delegati nell’Aula Magna di Palazzo Bo. In questa occasione, il Comitato delle Signore fece dono all’Università di nuove mazze rettorali, poichè rubate in epoca austriaca.

Quel giorno, gli studenti, in costumi trecenteschi, accolsero i goliardi di Vicenza e insieme si unirono al comitato veneziano per il corteo in costume del Cinquecento, per accogliere al Bo i Riformatori dello Studio.

La Cerimonia Solenne si tenne il 15 maggio al Palazzo della Ragione. Il corpo accademico padovano e le delegazioni giunsero al Salone dando vita a un corteo partito da Palazzo Bo. Dopo gli accademici, fece il suo ingresso trionfale Vittorio Emanuele III, giunto in città proprio quella mattina, che si accomodò sul palco d’onore insieme al rettore Lucatello; accanto alloro anche il senatore del Regno Giovanni Tamassia, professore di Diritto all’Università di Padova.

Quella mattina i giovani goliardi si erano radunati in stazione per accogliere il re Vittorio Emanuele III, ma vennero allontanati dalle guardie militari. Sembra che il re, venuto a conoscenza della situazione, ne abbia inviato una rappresentanza ad un incontro al Palazzo della Ragione.

La cerimonia solenne iniziò con i discorsi del rettore, del sindaco Milani e del senatore Tamassia, ai quali seguì l’inno dell’Università cantato degli studenti. L aparola passò poi a 8 delegati internazionali e al ministro dell’Istruzione pubblica, Antonino Anile. Al re, l’Ateneo donò un esemplare dorato della medaglia commemorativa.

Video per le celebrazioni del settecentenario, commissionato nel 1922 dal Comitato degli studenti, in accordo con la Commissione generale, alla Ambrogio Film, restaurato e digitalizzato da L’immagine ritrovata – Cineteca di Bologna.

Il 16 maggio si aprì con le Onoranze per Morgagni, in Aula Magna; nel pomeriggio, gli ospiti vennero condotti in visita alla Villa Pisani di Stra. Per quella giornata, gli studenti avevano piani diversi: dopo la corsa nelle botti, del mattino, nel pomeriggio diedero il via a un corteo di carri allegorici raffiguranti le diverse delegazioni intervenute ai festeggiamenti.

La giornata del 17 maggio, l’ultima dei festeggiamenti, le delegazioni, gli ospiti e gli studenti passarono la giornata a Venezia, in visita anche all’Esposizione internazionale di Belle Arti.

L’anniversario degli 800 anni dell’Università di Padova è anche l’occasione per valorizzare sia i documenti d’Archivio di Ateneo che mettere in risalto il ruolo di un archivio come istituto culturale di conservazione. Da sabato 14 maggio, nella Sala della Cucina del Teatro Anatomico a Palazzo del Bo, durante il tour delle visite guidate (info e orario) –, è possibile accedere alla seconda mostra tematica dedicata al 700° anniversario di fondazione dell’Ateneo di Padova avvenuta nel 1922.

Si tratta di documenti eccezionali: la Lista di spedizione degli inviti (oltre il migliaio), in lingue diverse (dal latino al sanscrito); l’accettazione a fare parte Comitato d’onore da parte dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Luigi Facta; l’autorizzazione all’annullo filatelico e relativo annullo, i biglietti d’invito alla cerimonia solenne del 15 maggio nel Palazzo Ragione; la lettera con cui la contessa Papafava chiede alle donne, a nome del Comitato, di partecipare al dono delle mazze d’argento all’Università; il Programma delle giornate goliardiche, la Cantica “Bertacchi” (Inno scritto dal prof. Giovanni Bertacchi per la Cerimonia Solenne), la lettera con cui il Direttore dell’Istituto Pollini conferma che il maestro Zandonai curerà l’armonizzazione e l’esecuzione dell’inno da parte del coro degli studenti; le lettere di adesione alla cerimonia da parte di università e istituti culturali italiani ed europei (dall’Università Cattolica Sacro Cuore, all’Università ucraina di Leopoli, dall’Università di Reykjavik a quella inglese di Cambridge all’americana Stanford o istituti come lo Smithsonian, fino all’Università di Città del Capo e la Medersa di Costantina in Algeria, e ancora di Melbourne, di Cuba, Haiti, Santo Domingo e della giapponese Fukuoka), ma anche il plauso di stati europei o dei nuovi stati (Estonia, Lettonia e Unione Sovietica) nati dalla disgregazione degli imperi nell’Europa centro-orientale alla fine della prima guerra mondiale.