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Palazzo Liviano

L’architetto milanese Gio Ponti, che già stava lavorando a stretto contatto con il rettore Carlo Anti al rinnovamento di palazzo Bo, nel 1934 si aggiudicò il concorso per la costruzione della nuova sede della facoltà di Lettere in piazza Capitaniato. Si avvia così, sugli spazi di edifici preesistenti, la realizzazione di un palazzo connesso alla Sala dei Giganti, futura sala per cerimonie e conferenze. Giò Ponti progettò e realizzò un edificio che rispecchia fedelmente le richieste del bando: non “l’imitazione di stili passati, ma una semplice ed equilibrata espressione d’arte moderna (…). Essere di lusso, ma ricevere decoro dalle linee e dal materiale degli elementi decorativi strettamente indispensabili”.

L’artista milanese, oltre a curare la progettazione dell’edificio, decise di occuparsi personalmente anche degli elementi d’arredo: panche, banchi, cattedre, appendiabiti portano così la sua impronta, conferendo agli interni lo stesso stile riconoscibile e coerente che si ritrova in alcune sale del rettorato di Palazzo Bo, ugualmente arredato da Ponti.

Anche il grande affresco nell’atrio di Palazzo Liviano è frutto di un concorso bandito nel 1937: il risultato doveva essere una grandiosa commemorazione di Tito Livio, la celebrazione della continuità romana nella moderna. Su suggerimento di Gio Ponti, furono invitati a partecipare i pittori Guido Cadorin, Ubaldo Oppi, Mario Sironi e Massimo Campigli. A prevalere fu quest’ultimo, che realizzò l’affresco tra il 1939 e il 1940. L’opera rappresenta l’archeologia come fonte della cultura italiana, patrimonio degli studiosi e, insieme, della gente comune. In una porzione del vasto affresco, Campigli ritrae Carlo Anti, Gio Ponti, sè stesso e la moglie, Giuditta Campigli.

Tra le opere d’arte conservate nel palazzo, va ricordata, nell’atrio, la statua di Tito Livio dello scultore Arturo Martini (1942). Lo storico latino è ritratto chinato, riflessivo: “un bambino che si inginocchia e scrive per tutta la vita”, secondo la definizione dell’artista.

Al terzo piano del Palazzo ha sede, dal 1937, il Museo di Scienze archeologiche e d’arte. Tra le collezioni, sculture e ceramiche antiche e rinascimentali; reperti greci, etruschi e romani; calchi di sculture greche e romane.

Approfondimenti

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