(Venezia 1456 – 1531 Padova)
Docente, umanista albanese
Di famiglia originaria dell’Epiro, studiò greco con Demetrio Calcondila, probabilmente a Padova. Nel 1485 conseguì la laurea in arti nell’Ateneo patavino.
Nel 1497, su richiesta degli scolari padovani, il Senato veneziano gli conferì l’insegnamento di Aristotele da effettuarsi direttamente a testo greco. Salvo un breve periodo di docenza a Venezia, tenne l’incarico a Padova fino allo scoppio della guerra della lega di Cambrai. Fu maestro di rilevanti figure, tra cui William Latimer, Thomas Linacre, Reginald Pole, e fu in contatto con intellettuali come Erasmo da Rotterdam, Pietro Bembo, Gasparo Contarini, Gian Matteo Giberti, Thomas More, Aldo Manuzio. Delle sue pubblicazioni si ricordano i Dialoghi (1524), in uno dei quali esprime le proprie opinioni sull’immortalità dell’anima.
Il restauro della tela di Nicolò Tomeo Leonico è stato sostenuto da Caffè Diemme, Master Pisia a.a. 2020/2021 e donor vari