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I due Antonio Vallisneri, padre e figlio

Antonio Vallisneri senior (Tressilico, 3.5.1661 – Padova, 18.1.1730) studiò medicina sotto la guida di Marcello Malpighi nello Studio di Bologna, laureandosi poi nel Collegio medico di Reggio Emilia. Iniziò a esercitare la professione dopo un periodo di apprendistato a Padova, Venezia e Parma. Parallelamente alla pratica medica, si dedicò con passione alla ricerca entomologica seguendo la lezione sperimentalista di Francesco Redi e del Malpighi. Il primo frutto di tali interessi furono i Dialoghi sulla curiosa origine di molti insetti (1696), che gli fece acquistare una fama tale da ottenere nel 1700 la cattedra di medicina pratica nello Studio di Padova, pur continuando a dedicarsi agli studi naturalistici. Ottenuta la prima cattedra di medicina teorica nel 1711, avviò un’intensa produzione scientifica, che toccò vari temi e questioni di ambito medico e naturalistico, in una prospettiva antidogmatica fondata sul principio della sostanziale uniformità delle leggi naturali. Fra le sue teorie anche quella del contagio vivo come spiegazione dell’epizoozia diffusa nelle campagne venete in quegli anni e l’interpretazione della presenza di fossili marini sui rilievi come testimonianza di antichissime trasformazioni geologiche.

Dopo la morte del padre nel 1730, Antonio Vallisneri iunior (Padova, 5.6.1708 – 12.1.1777) si dedicò per quattro anni esclusivamente a raccoglierne gli scritti, che apparvero col titolo Opere fisico-mediche stampate e manoscritte del kavalier Antonio Vallisneri raccolte da Antonio suo figliolo.L’opportunità di legare il proprio nome con l’opera del padre fu consigliata al Vallisneri iunior da un amico di famiglia, l’illustre medico Giovanni Battista Morgagni, che gli suggerì anche di perorare presso i Riformatori dello Studio di Padova, una consona collocazione delle collezioni paterne, facendo presente che avrebbero dovuto essere adeguatamente illustrate da un professore. Il Vallisneri fece quindi dono allo Studio sia della biblioteca che del museo paterno, che comprendeva un vasto patrimonio di raccolte naturalistiche, archeologiche ed artistiche; per la cura delle collezioni i Riformatori istituirono la cattedra Ad descriptionem et ostensionem caeterorum simplicium (dal 1759 Ad naturalem historiam), che Antonio Vallisneri ricoprì per più di 40 anni, fino alla morte. Tra il 1735 e il 1736 le raccolte furono allestite nei locali dell’università a Palazzo Bo, dove vennero utilizzate per la didattica agli studenti. Si può ipotizzare che gli spazi occupati dal Museo Vallisneriano corrispondano ai locali che oggi, dopo ripetuti interventi di modifica del fabbricato originale, sono occupati dall’aula di Scienze.

Approfondimenti

Il Settecento a Padova (Phaidra Collezioni digitali)
Antonio Vallisneri e le antichità (Phaidra Collezioni digitali)
Antonio Vallisneri e le Scienze della terra (Phaidra Collezioni digitali)