Giulio Brunetta, nato a Conegliano nel 1906, si laurea nel 1929 in Ingegneria Civile Edile, presso l’Università di Padova; nel 1932 ottiene anche l’abilitazione alla professione di architetto. Dopo alcuni anni di tirocinio, svolto anche presso il Genio Militare a Verona e Bolzano, dal 1935 si stabilisce definitivamente a Padova.
Comincia allora, oltre alla attività libero professionale espressa con numerose opere nell’edilizia residenziale, popolare, ospedaliera e sacra, la lunga collaborazione con l’Università di Padova divenendo, dal 1939, capo dell’Ufficio progetti del consorzio edilizio e, dal 1945, Direttore dell’Ufficio Tecnico Universitario, incarico che mantiene fino al 1977 e che gli permette di guidare lo sviluppo dell’edilizia universitaria patavina, in quegli anni particolarmente intenso.
Ha così modo di progettare e realizzare istituti, laboratori, cliniche, mense, collegi universitari, non solo a Padova, ma anche nelle sedi distaccate di Bressanone, Legnaro e Verona, occupandosi inoltre del recupero e del restauro delle sedi storiche dell’ateneo.
Parallelamente sviluppa, tra il 1936 e il 1976, una intensa attività didattica presso la Facoltà di Ingegneria, con le cattedre di “Architettura tecnica” e di “Architettura e Urbanistica tecniche”, e presso la Scuola di specializzazione in Igiene e tecnica ospedaliera della Facoltà di Medicina, con la cattedra di “Architettura ed edilizia ospedaliera, tecnologia e attrezzature ospedaliere”.
Per la sua fama di esperto in edilizia universitaria, viene chiamato nel 1977 a coordinare la progettazione della Città Universitaria di Tiaret in Algeria; recandosi nella capitale africana, il 16 dicembre 1978, muore assieme a sette colleghi dell’Università di Padova e a due membri dell’equipaggio nel disastro aereo di Leonessa.
Principali opere universitarie (date dagli annuari accademici di pubblicazione):
- Casa della gioventù universitaria in Bressanone (A.A. 1953/54)
- Clinica ostetrica (A.A. 1956/57)
- Clinica delle malattie nervose e mentali (A.A. 1958/59)
- Policlinico (A.A. 1961/62)
- Laboratorio per l’acceleratore di ioni a Legnaro (A.A. 1961/62)
- Istituto di chimica organica in via Marzolo (A.A. 1961/62)
- Collegio universitario “G.B. Morgagni” in via S. Massimo (A.A. 1964/65)
- Casa della Studentessa “L. Meneghetti” S. Eufemia (A.A. 1965/66)
- Facoltà di Magistero nel Palazzo di Corte Capitaniato (A.A. 1965/66)
- Collegio universitario “Carlo Ederle” in via Ognissanti (A.A. 1965/66)
- Ampliamento del Liviano su via Accademia (A.A. 1965/66)
- Facoltà di Economia e Commercio a Verona (A.A. 1965/66)
- Facoltà di Scienze Politiche nel palazzo Dottori di via del Santo (A.A. 1967/68)
- Istituto di Elettrotecnica e di Elettronica in via Gradenigo (A.A. 1967/68)
- Biennio di Ingegneria in via Paolotti (A.A. 1971/72)
- Mensa universitaria in Palazzo Orsato in via S. Francesco (A.A. 1971/72)
- Istituto di Microbiologia in via Gabelli (A.A. 1971/72)
- Istituto di Geografia a Palazzo Wollenborg in via del Santo (A.A. 1971/72)
- Centro Interchimico in via Marzolo (A.A. 1973/74)
- Facoltà di agraria in via Gradenigo (A.A. 1973/74)
- Istituti di Lingue a Verona (A.A. 1973/74)
- Restauro e ampliamento di Palazzo Maldura in via B. Pellegrino (A.A 1975/76)
- Dipartimento di Ingegneria Meccanica in via Venezia (A.A. 1975/76)