(Revò, 26.12.1835 – Padova, 14.02.1900)
Dopo la laurea a Vienna (1861) e la docenza all’Università di Modena come professore ordinario di storia naturale, dal 1869 e fino alla sua morte, insegna zoologia, anatomia e fisiologia comparata all’Università di Padova dove è anche preside della Facoltà di scienze dal 1885 al 1891. Qui realizza un gabinetto con strumenti e raccolte craniologiche che andrà a costituire il primo nucleo dell’attuale Museo di Antropologia dell’Ateneo. Come esperto del settore, nel 1873 viene anche incaricato di condurre uno studio antropologico sui resti del poeta Petrarca conservati ad Arquà Petrarca.
Canestrini fonda la Società dei naturalisti modenesi e la Società veneto-trentina di scienze naturali, che si poneva come obiettivo quello di incentivare i legami tra gli studiosi delle due regioni e istituisce, anche, il primo laboratorio italiano di batteriologia.
È considerato precursore nella diffusione dell’evoluzionismo in Italia come autore di saggi e volumi e come traduttore e divulgatore delle opere di Charles Darwin con il quale ha uno stretto rapporto di collaborazione e stima. Di lui, a un mese dalla morte, ne celebrerà una commemorazione nell’Aula Magna dell’Università di Padova.
In anticipo rispetto al biologo britannico, tra il 1866 e il 1867, Canestrini raccoglie una serie di testimonianze provenienti dall’anatomia comparata, dall’embriologia e dall’antropologia a sostegno di una lettura in chiave evoluzionistica dell’origine e della storia del genere umano. Lo stesso Darwin riconosce, anche all’interno della sua opera, il contributo che le ricerche dello zoologo italiano portano al dibattito evoluzionistico.
Lo studioso Canestrini si occupa anche di politica. Nato cittadino asburgico a Revò, piccolo paese nel Trentino, nel 1878 viene espulso dall’Impero e nel luglio 1881 viene eletto nel Consiglio comunale a Padova in una lista progressista e moderata.
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