(Modena, 1523 – Padova, 9.10.1562)
Inizialmente avviato alla carriera ecclesiastica, Gabriele Falloppia fin da giovane si dedica agli studi di medicina e anatomia, che pratica da autodidatta. Nel 1544 il Collegio dei medici di Modena lo incarica di eseguire la pubblica dissezione di un giustiziato e questo momento segna l’avvio dei suoi studi di medicina nello Studio di Ferrara dove nel 1547 gli viene affidata la lettura dei semplici. L’anno seguente viene chiamato a Pisa a insegnare anatomia e nel 1551 nello Studio di Padova come lettore dei semplici e di chirurgia. È proprio durante il periodo padovano che scrive le Observationes anatomicae pubblicate poi nel 1561 . In queste pagine il medico e anatomista cerca di correggere alcuni degli errori commessi dall’anatomista Andrea Vesalio e racconta molte delle sue scoperte, a cui arriva anche grazie all’attività di dissezione del corpo umano che inizia a praticare non più solo negli adulti ma anche nei bambini, dai neonati ai feti in diversi periodi di gestazione. Anche da questo deriva l’introduzione di due nuovi metodi di studio, l’anatomia comparativa e l’embriologia. Falloppio supera Vesalio nella precisione della ricerca e nel numero di scoperte.
Tra i contributi portati da Falloppio alle conoscenze anatomiche, il più conosciuto è quello relativo alle tube uterine che da lui prendono il nome ancora oggi utilizzato nella medicina; ma a lui si devono anche i nomi, gli studi e le accurate descrizioni di molte altre parti del corpo: il canale per il nervo facciale con la sua apertura, le ossa della base cranica, il timpano, il labirinto, la coclea e altri ancora. Numerose sono anche le sue scoperte in campo miologico.
Forte sostenitore dell’importanza delle cure termali, è riconosciuto anche come farmacista e per le sue opere chirurgiche.