(Padova, 10.8.1360 – Costanza, 26.9.1417)
Francesco Zabarella studiò filosofia, teologia e diritto a Padova, dove ebbe per maestro Antonio Naseri. Si trasferì poi a Bologna alla scuola di Lorenzo del Pino e Giovanni da Legnano, dove ottenne la licenza in diritto canonico il 27 maggio 1382. Si laureò anche in utroque iure nel 1385 a Firenze, dove insegnò diritto canonico nei cinque anni successivi e si avviò verso una carriera ecclesiastica che lo portò fino al cardinalato, conferitogli il 6 giugno 1411.
Di nuovo a Padova all’inizio del 1391, nel gennaio del 1406 fece parte dell’ambasceria padovana che sancì la sottomissione della città alla Serenissima. Fino al 1410 tenne l’insegnamento delle decretali all’Università di Padova. Nominato quell’anno vescovo di Firenze dall’antipapa Giovanni XXIII e l’anno dopo creato cardinale, divenne uno dei protagonisti nelle vicende relative allo Scisma d’Occidente. Venne inviato come legato di Giovanni XXIII presso Sigismondo di Lussemburgo, re dei Romani, per convocare un concilio generale per la ricomposizione dell’unità ecclesiastica che si aprì poi a Costanza il 5 novembre 1414. Proprio a Costanza morì nel 1417, venne lì sepolto nel coro della chiesa dei francescani; la sua salma fu in seguito trasportata a Padova e deposta nella cattedrale.
Al principio della superiore autorità del concilio rispetto a quella del papa, enunciato a Costanza, lo Zabarella aveva dato un contributo importante nel suo De eius temporis schismate tractatus, compilato a partire dal 1402. Pubblicò anche opere canonistiche e alcuni testi di contenuto filosofico e teologico, tra cui il Tractatus de felicitate, concepito a Praglia tra l’estate e l’autunno del 1400, mentre a Padova si diffondeva la pestilenza.