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Elena Lucrezia Cornaro Piscopia: una laurea… eccezionale!

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia è famosa e ammirata per essere la prima donna laureata al mondo e, come è noto, si è laureata presso l’Università di Padova. Di lei sono noti l’eccezionale intelligenza, l’amore per lo studio, la vocazione religiosa; meno conosciuta, forse, è la particolare vicenda che porta al raggiungimento della laurea in filosofia.

verbale laurea cornaro piscopia - dettaglio

Estratto del verbale di laurea: “Helena Lucretia Cornelia predicta philosophię magistra et doctrix acclamata fuit” (Archivio Unipd)

Nata a Venezia nel 1646, Elena Lucrezia è figlia di Giovanni Battista Cornaro Piscopia, esponente di una nobile famiglia patrizia di Venezia; i Cornaro Piscopia, però, non godono più del notevole prestigio dei secoli passati e sono da tempo in declino. Giovanni Battista cerca di risollevare il rango della famiglia facendone raccogliere le memorie e riacquistando per intero il palazzo avito. Egli, inoltre, partecipa attivamente alla vita pubblica, senza però conseguire gli obiettivi sperati e rimanendo sempre relegato a magistrature secondarie, nonostante l’acquisizione della prestigiosa carica di Procuratore di San Marco. È dunque sullo sfondo di questo particolare contesto familiare che va collocata la vicenda della laurea di Elena Lucrezia; infatti, alla luce di tale situazione, si possono comprendere le ragioni del deciso supporto con cui Giovanni Battista incoraggia la figlia allo studio, all’attività accademica e al conseguimento della laurea. Proprio quest’ultima, unita alle eccezionali (e già al tempo indiscusse) doti di Elena, diventa occasione per riscattare l’onore e ridare lustro alla famiglia. A questo proposito, è interessante notare come Elena Lucrezia sia assolutamente conscia del ruolo affidatole dal padre e pronta a farsene carico, sebbene sembri maggiormente desiderosa di condurre una vita ritirata, più incline alla modestia e alla riservatezza che all’esibizione e allo sfoggio erudito.

La sua brillantezza e la sua attitudine allo studio sono riconosciute dal parroco di San Luca, Giovanni Battista Fabris, il quale la indirizza agli studi classici, seguendola personalmente nello studio del greco; alla morte del Fabris succederà nell’insegnamento Alvise Gradenigo, amico dei Cornaro e uomo di notevole cultura. Il latino le è insegnato da Giovanni Valier, canonico di San Marco. Elena Lucrezia si dedica allo studio della teologia sotto la guida di Felice Rotondi, docente a Padova. Inoltre, va sottolineato come le straordinarie doti di Elena Lucrezia le abbiano permesso di estendere la propria cultura a molteplici discipline, dagli studi classici alle lingue, imparando francese, spagnolo ed ebraico, fino a musica, astronomia, matematica, geografia e scienze naturali. L’incontro fondamentale è però quello con Carlo Rinaldini, illustre studioso di filosofia e matematica e docente di filosofia presso l’Università di Padova, il quale segue Elena nella formazione di una solida cultura filosofica e instaura con lei una duratura amicizia, frequentando assiduamente casa Cornaro. È verosimile che solo in seguito alla consuetudine con un tale eminente docente dello Studio patavino diventi possibile prendere concretamente in considerazione l’eventualità di una laurea.

Così, intorno al 1677 viene presentata la domanda per la laurea in teologia, la quale, ed è degno di nota, non incontra ostacoli di natura politica: infatti un simile avvenimento non può che portare prestigio all’Ateneo, in quel momento in declino, e anche i teologi padovani, confortati dai pareri dei colleghi di Parigi e di Lovanio, concordano sulla liceità della richiesta e apprestano un cerimoniale adeguato all’eccezionale circostanza. Ad opporsi è però il cardinale Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova e cancelliere dell’Università, il cui consenso è necessario per ogni dottorato in teologia: egli non ritiene pensabile la concessione della laurea in teologia, e in generale è dell’opinione che “dottorar una donna” fosse “uno sproposito” cui non si poteva condiscendere, “se non vogliamo renderci ridicoli a tutto il mondo”. È per questo deciso rifiuto che si giunge, infine, ad un compromesso: la laurea in filosofia. Così, il 25 giugno 1678, assistita dal Rinaldini, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia può sostenere la propria dissertazione davanti al Sacro Collegio dei medici e dei filosofi e ricevere dalle mani del maestro le insegne dottorali e la corona d’alloro.

Elena Lucrezia è dunque la prima donna laureata nel mondo, ed è senza dubbio una figura eccezionale: è eccezionale per la sua fama, già prima della laurea e non solo in Italia, per erudizione, cultura scientifica, e conoscenza delle lingue straniere; e non meno eccezionale è proprio la vicenda della sua laurea, che nasce da una particolare condizione familiare e che pertanto non è promotrice di una presenza femminile all’Università (per la quale bisognerà aspettare ancora a lungo…) ma che è piuttosto legata alle straordinarie doti della sua persona. Più che un inizio, dunque, Elena Lucrezia è forse da intendersi come un segno premonitore: et excellentissima Helena Lucretia Cornelia predicta philosophię magistra et doctrix acclamata fuit.

verbale laurea cornaro piscopia

Frontespizio del verbale di laurea (Archivio Unipd)