(Srebrenica 1444/1448 – 1520 Barletta)
Filosofo e teologo bosniaco
Nacque in Bosnia, a Srebrenica, in data incerta. Venne ordinato sacerdote nella cattedrale di Bologna nel 1469.
Studiò a Padova e perfezionò i propri studi alla Sorbona e a Oxford. Si trasferì poi ad Urbino in qualità di reggente dello Studio generale dell’Ordine. Qui ricevette l’onore della cittadinanza urbinate e del nobile casato dei fenici. In questo periodo si dedicò all’insegnamento letterario, filosofico e teologico. Nel 1482 si recò a Firenze, città che ricorderà per sempre con profonda nostalgia, nel quale trascorrerà anni cruciali della propria vita e della propria carriera. Lettore dal 1483 al 1491 di umane lettere, dialettica ed etica, quindi filosofia e di teologia, ebbe come colleghi il Landino, Il Poliziano e il Calcondila. Nel 1485 fu aggregato al Collegio dei teologi fiorentini, fu poi confermato alla reggenza di Santa Croce per tre anni, nominato anche inquisitore di Firenze e ministro provinciale della Toscana.
Fu tra i maestri dei figli di Lorenzo de’ Medici, Giovanni (il futuro Leone X) e Piero.
Tra le sue opere Dialectica nova secundum menten Doctoris Subtilis et beati Thomae Aquinatis aliorurnque realistarum, firmata per la prima volta con il prestigioso cognome de Salviatis, dalla potente famiglia che lo aveva adottato.
Giorgio Benigno Salviati
Giorgio Benigno Salviati
Il restauro della tela di Giorgio Benigno Salviati è stato sostenuto da Banca Annia