La fondazione dell’Università di Padova risale al 1222, quando un gruppo di studenti si trasferì da Bologna a Padova in cerca di maggiore autonomia e indipendenza. Fu così che lo studio patavino già dal Tredicesimo secolo accolse congregazioni di studenti di lingue e culture diverse, le nationes, da tutta Europa. Sotto il dominio della Serenissima, l’Università di Padova mantenne un profilo di profonda libertà, anche religiosa, garantendo protezione dalle politiche repressive della Controriforma. A Padova si poteva studiare e insegnare con una forte indipendenza, anche rispetto alla propria professione di fede. Non dimentichiamo la nostalgia con cui Galileo Galilei (1564 – 1642), poco prima di morire nel suo confino di Arcetri, ricordava la libertà unica goduta a Padova nel corso de “li diciotto anni migliori di tutta la mia età”.
Padova occupa un posto speciale anche nella storia del rapporto tra donne, scienza e istituzioni accademiche. Nel 1678, mentre nel resto d’Italia e in Europa le università continuavano a essere riservate ai soli uomini, una giovane veneziana, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (1646 – 1684) fu accolta all’interno della comunità accademica padovana e ottenne un dottorato in filosofia. Si tratta del primo titolo accademico conferito a una donna nella storia moderna.
Alla libertà dall’oppressione straniera si appellavano gli studenti che si unirono ai moti dell’8 febbraio 1848 e quelli che poi parteciparono durante il Risorgimento alla prima guerra di indipendenza e alla spedizione dei Mille. La libertà dell’Università di Padova pagò un alto e nobile prezzo di vite umane nella lotta al nazifascismo; nel 1943, durante il discorso di inaugurazione dell’anno accademico, lo stesso rettore Concetto Marchesi invitò gli studenti a sollevarsi contro “gli oppressori d’Italia”. Per questo eroismo e questa chiarezza d’intenti, l’Università di Padova è l’unico ateneo italiano insignito della Medaglia d’oro al valor militare, con una motivazione che ne rispecchia perfettamente l’anelito di libertà: l’Università di Padova “nell’ultimo immane conflitto seppe, prima fra tutte, tramutarsi in centro di cospirazione e di guerra. Padova ebbe nel suo Ateneo un tempio di fede civile e un presidio di eroica resistenza.”